CATTIVO UMORE: TERZO CAMPANELLO DI ALLARME CHE SEI TU A CREARLO
Hai mai pensato o detto queste frasi?
Non ce la posso fare
Va sempre male
Che giornata Pesante mi aspetta
Ora mi tocca parlare con quello che è antipatico
C’è crisi dappertutto
Lo sapevo che andava così
Se le leggessi tutte insieme e più volte, che stato d’animo ti creerebbero?
Se le sentissi da qualcuno continuamente che stato d’animo avresti?
Ti sembra qualcosa di lontano o vicino alla tua realtà? Nel senso che nel tuo ambiente di lavoro, nel tuo ambiente famigliare, c’è qualcuno (forse tu) che ripete continuamente queste frasi, le pensa, le dice, le scrive…e ad ogni occasione le esprime?
Le parole hanno un effetto ipnotico su di noi e più le ripeti, più quello che esprimono si realizza. Perché ogni parola crea una suggestione nella nostra mente.
Cosa significa Suggestione?
Significa che ogni parola crea un’immagine che viene confrontata con i nostri ricordi, le nostre esperienze rispetto a quell’immagine e di conseguenza se l’esperienza di quell’immagine è positiva, noi pensiamo e agiamo di conseguenza, ma se è negativa………
Ti faccio un esempio, che racconto sempre ai miei corsi nelle aziende, soprattutto Team Building per creare il giusto clima tra le persone.
Prova a pensare al RUMORE DI UNA FORCHETTA CHE RASCHIA UN PIATTO…UNA FORCHETTA CHE RASCHIA UNA LAVAGNA DI SCUOLA…
Sensazione positiva o negativa? Più volte ci pensi, cioè più volte leggi la frase RUMORE DI UNA FORCHETTA CHE RASCHIA UN PIATTO, più la sensazione si fa intensa e viva, giusto?
Eppure non ci sono nè la forchetta nè il piatto, nè la lavagna…ecco cosa significa SUGGESTIONE.
Ricorda: ogni parola crea una suggestione nella nostra mente.
Il dubbio che ti sarà venuto è sull’uso di parole e frasi suggestive…perchè magari non parli mai davanti ad un pubblico e soprattutto raramente dici frasi negative alle altre persone, tanto meno a te stessa o te stesso. Cioè ti starai dicendo: – Ma io non parlo da solo!
Infatti, ma il dialogo Interno è continuo…anche se non usi la voce, il tuo dialogo interno c’è…
Il Dialogo interno rappresenta l’interpretazione di quello che ti succede, la descrizione di quello che vedi, senti, percepisci…
Ogni cosa che viviamo, noi la INTERPRETIAMO, cioè le diamo un significato e in base alle nostre Esperienze, usiamo quell’interpretazione per AGIRE.
Ti faccio un Esempio di Dialogo Interno, di cui tu non ti accorgi, ma che funziona comunque:
Sei in auto e uno ti taglia la strada…nel tuo cervello il dialogo interno può essere più o meno colorito, e forse si avvicina alla frase: – Ma guarda sto……….che ca….fa?
In base a queste frasi che magari non pronunci e non dici, ma pensi soltanto, classifichi la situazione come esperienza serena e tranquilla oppure come di pericolo e per cui arrabbiarsi?
E questa classificazione come pensi sia spuntata fuori? Come hai fatto a collegare il tagliarti la strada, con una situazione negativa? È stato il tuo Dialogo Interno
Ecco il Terzo campanello di Allarme che sei tu a crearti Cattivo Umore!
Perché quante volte, appena mattina pensiamo: – Che brutta giornata pesante mi aspetta…
E fosse solo pensarlo una volta! Purtroppo ci pensiamo già dal giorno prima, magari lo abbiamo scritto su Facebook, magari lo abbiamo detto a qualche conoscente, magari lo continuiamo a ripetere anche come scusa per non prendere altri impegni, giusto?
Ricorda la forchetta che raschia il piatto….che non c’è….
- Giornata Pesante ti mette di buon umore o cattivo umore?
- Persona antipatica?
- È troppo difficile?
- Scusa se ti disturbo?
E queste frasi, queste parole, noi non le diciamo mai, vero?:))
Pensa a quante volte senti oppure dici la parola DISTURBO….
- Se io ti dicessi DISTURBO INTESTINALE…a cosa pensi, a qualcosa di bello o di brutto?
- Disturbo Inguinale?
- Disturbo cardiaco?
- Disturbo mentale?
Non è quello che segue alla parola disturbo, ma il problema è proprio la parola disturbo, che noi usiamo in buona fede, pensando che sia galateo, che sia educazione, che si faccia così perché lo fanno tutti…
Alla luce del concetto scientifico che ogni parola crea una suggestione, se la parola disturbo ti crea disturbo, perché continuare ad usarla?
Lo so che sembra galateo o educazione…ma non ci sono altri modi di essere educati per esprimere la stessa cosa?
Perché è educato solo chi chiede “se disturba”?
Ogni volta che usi la parola disturbo crei una suggestione negativa nella tua mente e in quella di chi ascolta.
È così, Punto. Poi tu riscontri nella realtà che nessuno ti dice – Sì mi disturbi. Ovvio. Ma la parola disturbo c’è. Nella tua testa e nella sua.
E poi la frase con disturbo, non è mai sola, si accompagna sempre con:
— Le rubo solo un minuto
oppure
— Ho un problema, ma ti faccio perdere poco tempo
Cosa c’è di sbagliato in queste frasi?
È un po’ come quando svolgevo un lavoro di promoter del conto arancio e un collega per fermare le persone per proporre l’apertura del conto di risparmio, diceva: Posso disturbarla un attimo, le rubo solo un minuto….
Le rubo solo un minuto??? RUBO??? E proponi conti di risparmio??
Le parole RUBO, PERDERE, DISTURBO, le DEVI ELIMINARE!!
La realtà purtroppo è che queste frasi, insieme ad altre…le diciamo più e più volte a noi stessi e agli altri e questo crea Cattivo Umore in noi stessi e in chi vive/lavora con noi.
Ma te lo voglio far spiegare da un noto specialista di questo argomento, il più famoso mental coach Roberto Re, in questo video tratto da Voyager su Rai Due:
Bene, allora ti chiederai: Perché usare queste parole dovrebbe creare cattivo umore a me e agli altri?
Perché ogni parola crea una suggestione…forchetta che raschia il piatto…ricordatelo…e se lo fa con te, lo fa anche nella testa degli altri…
A te fa piacere sentire una persona che si lamenta sempre e che generalizza in negativo di continuo? NO!
Pensa a quante volte Generalizziamo in negativo, sia nel dialogo interno, sia a voce verso gli altri…ti basti pensare alla frase che sentivamo dalle nostre madri o dai nostri padri:
- Non fai mai niente in casa!
- Sei sempre disordinato!
- Sei sempre in ritardo!
- Sempre attaccato al computer!
Sentire quelle frasi ti mette o metteva di buon umore o cattivo umore?
Perché? Perché erano FALSE!
E tu lo sai…perchè dentro la tua testa pensavi : – Non è vero, è successo solo una volta – oppure – Non è vero, ieri ero in orario – oppure – Non è vero, mi son messo adesso al computer…
Cioè anche se il rimprovero, l’appunto, la critica magari viene fatta in buona fede (e serve pensare così piuttosto che pensare che viene fatto in cattiva fede) purtroppo ottiene l’effetto contrario, cioè ognuno di noi pensa a difendersi e non impara dall’errore.
Quando lavoro con i team aziendali è la cosa fondamentale su cui insisto, perché le persone pensano di motivare o di far migliorare le altre, usando la generalizzazione negativa, che purtroppo è un meccanismo automatico della nostra mente, a cui in effetti siamo sottoposti anche dall’ambiente in cui viviamo.
Basti pensare alla questione degli immigrati…molte persone pensano: – tutti gli immigrati, rubano o sono delinquenti. Anche se ci sono tante persone che hanno perso la casa, i soldi, il lavoro, la vita passata per la guerra, sono scappate ma sono brave persone.
A cosa ti serve pensare? Che sono tutte delinquenti o che ci sono anche brave persone fra loro? A cosa ti serve pensare per stare in tranquillità? Perché se pensi che sono tutti delinquenti, ti metti serenità o cattivo umore e tensione?
Se tu dici ad un collega: – guarda che i clienti sono tutti scontenti di te…- oppure – guarda che i tuoi dipendenti sono stufi e arrabbiati.
Quali sono i gravi errori di queste frasi? Magari dette in buona fede, per avvertire…ma creano dei danno enormi.
- scontenti, arrabbiati, stufi = suggestione negativa
- tutti = generalizzazione imprecisa
Perché nella mente di chi ascolta, ci sarà la focalizzazione sull’autoanalisi del proprio comportamento per migliorarsi oppure sulla difesa del proprio comportamento?
Se ti dicono frasi del genere, inizi a pensare che non è vero, che non è per tutti così, che hai prove del contrario, diventi di cattivo umore, ti viene rancore e il fatto che ti abbia detto “tutti” ti fa sentire senza controllo della situazione, perché troppo ampia da gestire e quando senti di perdere il controllo? Vai in Stress…che te lo ripeto, significa:
- meno ossigeno al cervello
- tensione
- meno capacità visiva, di concentrazione e di memoria
In queste condizioni come fai, dico come fai…a trovare soluzioni, ad analizzare la frase e prenderla per quello che è?
Infatti le Generalizzazioni sono le cause principali di conflitti, discussioni, rancori, vendette…
Sai chi compie l’errore più grande però? Anche se appunto, non ha le condizioni fisiche in quel momento per capirlo…
Se tu ricevi una critica con generalizzazione, e non fai niente per sapere esattamente chi ha espresso la critica, sei tu che sbagli di più, perché se pensi che tutti i clienti sono scontenti, se pensi che tutti i collaboratori sono arrabbiati…come ti rivolgerai a tutti i clienti ? Come ti rivolgerai a tutti i collaboratori? Sospetterai di tutti, ancora più di cattivo umore.
E magari penserai di avere davanti uno dei clienti scontenti o uno dei collaboratori stufi, quando invece non lo è.
Questo è il DANNO!!
Perché ti è mai capitato che a pelle una persona ti sta antipatica, senza conoscerla, la prima volta che la vedi e senza che apra bocca?
Secondo te, se tu pensi questo di lei…lei, se ne accorge? SI.
Perché si vede! Si capisce! Si percepisce…
Il danno è che se non chiarisci e approfondisci chi è davvero scontento o stufo, poi anche tu generalizzerai e quindi andrai a rovinare il rapporto con chi magari non era minimamente scontento, stufo o arrabbiato…
Se pensi che TUTTI sono scontenti, ovviamente, tutti per te lo diventano e quindi ti comporti di conseguenza.
Ora ti dirai: – caspita, grazie Terenzio mi hai dato un bel peso addosso, così non posso più aprire bocca, ogni parola è un danno! Cosa posso fare?
Le parole le possiamo usare anche in positivo, anche in modo diverso…anche dire “non posso più aprire bocca perché ogni parola è un danno” è generalizzare.
Obietterai: – usarle in positivo?? Quando è un periodaccio, quando va tutto a rotoli, quando qua va tutto male?
Tutto?……..Sei proprio sicura o sicuro che sia Tutto?
A cosa ti serve parlare, pensare e scrivere così? Dimmi anche solo un buon motivo perché ne valga la pena…NON C’È.
Quando dici è un periodaccio…stai cancellando tutte le cose buone del tuo periodo e poi periodo è generico, non lo controlli, mette il tuo cervello in modalità Stress…a che ti serve dirti è un periodaccio??
A che ti serve?
Ok è un periodo che hai delle pessime giornate…ti capisco, mi dispiace, capita anche a me, ma pensare così a che serve?
E pensare più in dettaglio non è meglio? Ricorda quando generalizzavano e ti dicevano – non fai mai niente…
Ti metteva di cattivo umore, quindi è la stessa cosa continuando a dirti che è un periodaccio.
E poi sai qual è la giornata peggiore della tua vita, sai qual è il periodaccio peggiore della tua vita. L’ultimo. Quando lasci questa terra. Quello è il giorno più brutto della tua vita. Quello è il periodo più brutto della tua vita. Allora lì si che si può usare queste parole e generalizzare.
E poi ti chiedo: – cosa c’è di sbagliato nel scegliere altre parole e sceglierne di positive?
Risponderai: – perché è un prendersi in giro…prendere in giro la mente.
E non lo fai già? Non lo facciamo già, ogni volta che dal giorno prima pensiamo, diciamo, scriviamo che ci aspetta una giornata pesante??
Non lo facciamo già, quando diciamo che tutti i clienti sono scontenti, quando invece sono solo una percentuale di tutti??
Con il metodo Ingegneria del Buon Umore alleno le Persone a utilizzare parole positive, che ti mettono anche di buon umore, come anche ad usare domande guida che spostano il tuo focus dai problemi alle risorse per risolvere i problemi.
Come dico sempre ai corsi, se non ci credi tu, se tu non fai nulla, se tu non ti prendi la Responsabilità di cambiare la realtà…anche le migliori tecniche del mondo non funzionano.
E infatti il mio metodo parte dalla Consapevolezza del problema, dei costi e delle conseguenze per te, del fatto che è proprio per te che occorre trovare una soluzione, avendo anche consapevolezza dei benefici e vantaggi della soluzione..
Quindi ti voglio salutare con uno degli esercizi che svolgono i partecipanti ai miei corsi, chiedendoti 2 cose:
- Quali sono le frasi, le parole più improduttive che usi più spesso?
- Quanto ti costa continuare ad usare quelle parole negative e continuare a generalizzare?
Scrivi le risposte qui sotto, perché sarò felice di risponderti se avrai domande, ma soprattutto serve a te….perché quando ammetti pubblicamente quali sono gli errori che compi, ti impegni anche pubblicamente a lavorarci e siccome ogni parola crea una suggestione…ogni volta che usi quelle parole, da oggi in avanti, ci farai caso. E credimi, farci caso, è già migliorare:)