IL TUO STILE DI VITA TI SALVA LA VITA E IL BUSINESS
Senza Salute, non si vive, si sopravvive fino ad un certo punto, poi STOP.
Eppure quanti di noi si accorgono durante un momento di preoccupazione, di rabbia o di sconforto che non stanno respirando?
Oppure quanti di noi nel tran tran quotidiano, prevengono malattie con uno stile di vita più sano?
Quante volte ci capita di volere attenzioni da parte degli altri e i primi a non darne a noi, siamo noi stessi? Prima che sentirci invisibili al mondo, lo siamo per noi…
Ora, quanto ti costa? Cioè ignorare questo dato di fatto, perché sei sotto urgenze (di altri), devi raggiungere il fatturato (per gli altri), devi raggiungere il successo o devi risolvere problemi (di altri), quanto ti costa?
Nel senso che se ti ammali…tutte queste urgenze, scadenze, problematiche di altri, o verranno passate ad altri, ma i tuoi problemi resteranno…oppure il non poterle risolvere ti creerà ancora più difficoltà, non credi?
Ma non voglio convincerti, perché credo tu lo sappia meglio di me, la differenza tra il saperlo e farlo, è nelle tue mani...e finchè non comprendi che i costi di non far nulla per il tuo stile di vita, sono maggiori dei vantaggi di continuare così, non mi ascolterai mai e quindi voglio farti leggere la Prefazione di questo libro molto interessante dal titolo:
La modulazione fisiologica d’ossigeno on demand.
L’ultima sfida della nutraceutica
BASI SCIENTIFICHE ED ESPERIENZE CLINICHE
La vita è urgente!
di Giorgio Terziani
Visiting Professor in Discipline del Benessere, Saint George SchoolVoler cambiare il mondo e gli altri è illusorio, mentre capire che è necessario innanzi tutto cambiare se stessi è dar prova di saggezza. Per esempio, incominciare ad alimentarsi in modo cosciente vuol dire iniziare a cambiare e dimostrare di voler essere responsabili della propria salute.
Si tratta, prima di tutto, di una responsabilità individuale che diventerà, poi, responsabilitàfamigliare: insegnare ai propri figli come nutrirsi in modo sano per poter difendere la loro salute significa amarli con coscienza. Soltanto in seguito essa diventerà una responsabilità sociale, collettiva, che consentirà di limitare gli effetti indesiderati di alcuni dei maggiori aggressori del nostro sistema immunitario, quali erbicidi, coloranti, conservanti e, in generale, elementi tossici e xenobiotici.
Mi chiedo spesso:E se la causa principale delle malattie che ci affliggono consistesse nei nostri errori alimentari?
E se lo stato di salute di ciascun individuo dipendesse dalle sue abitudini personali?
E se per riconquistare la buona salute fosse sufficiente riequilibrare le funzioni di assimilazione, evacuazione e difesa?
Cosa è successo al nostro sistema di difesa?
Il progresso della civiltà ha dato origine a numerose forme di inquinamento (dell’aria, dell’acqua, del suolo, del cibo) che aggrediscono il nostro organismo. Avendo perduto da tempo l’istinto che permetteva ai nostri progenitori di scegliere l’alimentazione ideale per i bisogni vitali dell’organismo, noi non sappiamo più difenderci in modo appropriato dagli agenti infettivi e tossici.
Oggi viviamo in un’epoca molto particolare.
Siamo in una situazione in cui – nonostante gli enormi progressi della scienza, della tecnica e della medicina e le scoperte in diverse discipline mediche, prima fra tutte la genetica molecolare – la gente si ammala e muore, anche in giovane età, “improvvisamente e imprevedibilmente”, o comunque alla fine riduce e compromette la qualità della propria vita.E i farmaci diventano talvolta la scusa per non assumersi più le responsabilità della propria salute, rinunciando a prendersi cura di se stessi.
Tutto questo, senza nulla togliere al progresso meraviglioso della medicina, con la doverosa gratitudine nei confronti degli scienziati e dei medici per le loro scoperte, che hanno consentito e consentono tuttora di salvare milioni di vite umane. Enorme rispetto, dunque, ma anche alcune riserve e perplessità per l’incompletezza e la parziale applicazione di una vera cultura di prevenzione primaria e “pre-primaria”. Quest’ultima andrebbe attuata nella donna prima del concepimento al fine di eliminare il “reale rischio congenito” (vedi più avanti) della patologia che, in questo modo, non potrà essere trasmessa alla discendenza.
Occorre allora mettersi in discussione, superando i luoghi comuni ed evitando di cadere in ciò che appare scontato, per prevenire, perché prevenire significa conoscere il reale rischio congenito, vuol dire fare movimento e, per quanto possibile, scegliere i cibi biologici, integrali e non raffinati, preferire la frutta e verdura di stagione (almeno cinque porzioni al giorno), a filiera corta, bere tanta acqua (di cui siamo composti in massima parte) pura, non quella che spesso circola nei nostri acquedotti: in due parole, “mangiare sano!”, che significa rispettare se stessi!
Questi obiettivi possono essere conseguiti, per esempio, controllando gli eventuali effetti collaterali di qualsiasi cosa mangiamo e dei farmaci che assumiamo.La vita è un dono prezioso e nessuno ha il diritto di comprometterlo. Giusto, naturalmente, preferire tanto pesce alla carne, senza però eliminarla o demonizzarla se di sicura provenienza e di qualità, secondo i dettami del modello alimentare mediterraneo. Certamente, troppa carne o troppi latticini fanno male, ma probabilmente solo perché derivati da animali non allevati in modo corretto.
E cosa dire dell’inquinamento dei cibi e dell’ambiente in cui viviamo? Non solo dell’acqua che beviamo, ma anche dell’aria che respiriamo, sempre più povera di quell’ossigeno così indispensabile per le nostre cellule.E se tutto dipende dalle cellule e dall’ambiente in cui esse vivono, perché non far partire la prevenzione proprio dalle basi? Basi che risiedono in una migliore comprensione e uso dell’energia, che i fisici definiscono come l’attitudine di un corpo a compiere un lavoro.
La nostra vita dipende dal corretto bilancio tra produzione e uso di energia, in tutte le sue forme, da quella solare a quella chimica fino a quella termica, apparentemente più degradata, o a quella elettromagnetica, più difficilmente rilevabile, che crea dentro e fuori di noi veri e propri campi in continua interazione tra loro. Quegli stessi campi che sono intercettati, modulati o creati da tante comuni strumentazioni diagnostiche o terapeutiche, dall’elettrocardiografia alla risonanza magnetica. Peccato che si continui a far finta di nulla, illudendosi di comprendere i fenomeni biologici solo alla luce della chimica, dimenticando che materia ed energia sono in continua interconversione. Prima di arrivare ai farmaci salvavita dobbiamo impegnarci a diffondere la cultura della prevenzione. E informare è prevenire.
Siamo energia, dunque, e produciamo energia, quasi tutta a livello mitocondriale! Un tempo si diceva che l’uomo ha l’età delle sue arterie. Oggi sarebbe più corretto affermare che l’età dell’uomo è quella dei suoi mitocondri, valutati globalmente, nel rispetto dell’eteroplasmia mitocondriale (ossia delle alterazioni dei singoli mitocondri nella stessa cellula e in cellule vicine).
Ma l’utilizzazione dell’energia prodotta a livello dei mitocondri deve andare di pari passo con la corretta gestione del flusso di informazioni all’interno delle cellule. Infatti, alterazioni dei processi di trasmissione o trasduzione dei complessi segnali biochimici che sono alla base della comunicazione intra- e inter- cellulare, possono giocare un ruolo determinante nella differenziazione e nella proliferazione cellulare. Per questo oggi la scienza è alla ricerca di strategie in grado di revertire, almeno parzialmente, attraverso l’aumento della biodisponibilità di ossigeno, vitamine, sali minerali e altri nutrienti essenziali, quei processi cronici e degenerativi che sono all’origine di tante comuni e invalidanti patologie del nostro tempo.
Tutto questo avviene, dunque, a livello cellulare. Tutto, dall’esterno e dall’interno del nostro corpo, condiziona le nostre cellule. E dalla salute delle nostre cellule dipende la salute di tutti gli organi e dell’organismo. Stile di vita, genetica, reale rischio congenito (ossia il reale rischio trasmesso dalla madre alla prole mediante i mitocondri), acqua, cibo, aria, pensieri e ambiente condizionano la nostra vita e la nostra salute.La vita è urgente!
Cosa possiamo fare, dunque, per la nostra vita? Quanto sono importanti elementi quali l’ossigeno e l’idrogeno, e la protezione delle nostre cellule? E cosa dire dell’epigenetica? Credo che tutto questo meriti un attento approfondimento alla ricerca di verità, responsabilità e consapevolezza.
E se invece fossimo veramente in grado di prevenire, diagnosticare e intervenire con metodiche atte a limitare i danni e l’avanzamento di molte patologie? Non sarebbe un grande beneficio per tutti condividere questa responsabilità, specialmente se si è impegnati in settori cardine quali la gestione della salute, delle imprese, della sicurezza?Perché sono ancora troppo pochi coloro che si prendono cura di se stessi?Se si continua a pensare solo al fatturato, al business, alla pianificazione, alle strategie e, soprattutto, a correre, senza fermarsi, senza pensare alla salute, senza ascoltare, senza fare caso all’ABC di un sano stile di vita, prima o poi tutto crolla.
Una grande realtà è che la salute non si può comprare e le bare non hanno tasche. Si corre per riempire il conto in banca, per arrivare a fine mese, certo cose importanti per mantenere il proprio stile di vita e la famiglia, per l’importante e prezioso posto di lavoro; troppo spesso, però, si lascia in mano agli altri la responsabilità della propria salute. È importante, quindi, ritrovare se stessi e quella conoscenza, con la consapevolezza che tutto dipende anche da noi.
Purtroppo, oggi si continua a morire delle più gravi malattie dovute a reali rischi congeniti e/o terreno oncologico legati alle più comuni pandemie (cardiovascolari, diabetiche, tumorali). Si continua a ingerire cibo spazzatura. Inoltre, l’assunzione di farmaci rischia di andare fuori controllo, perché non esiste una vera e propria campagna di infor¬mazione e, spesso, quello che si sapeva una volta non vale più. È considerato normale assumere bevande chimiche, dolci, cibi raffinati e pieni di conservanti e inquinanti. Stanno trattando i nostri mari come vere e proprie discariche e i nostri cibi contengono sostanze altamente tossiche, contaminate, altamente dannose per la nostra salute. E quando fai informazione e cultura e dici cose inattaccabili vieni accusato di terrorismo e addirittura emarginato. Eppure i nostri figli vivranno in un mondo ancora più inquinato. Le nostre stesse cellule sono diventate discariche.La salute dipende dalla salute delle nostre cellule. E noi continuiamo a far finta di niente, a pensare alla cura invece che alla prevenzione.
Che fare adesso? Cercare di fermare alcune cause del degrado del nostro sistema immunitario per porre rimedio a questa situazione, per esempio, iniziando a usare l’alimentazione come metodo terapeutico per ristabilire l’equilibrio biologico.
È curioso constatare come nel corso degli ultimi secoli il mondo medico occidentale abbia dovuto confrontarsi con malattie diverse per forma e aspetto, ma simili nel rapporto diretto con la diminuzione generale e progressiva dell’immunità dell’individuo.L’evoluzione delle malattie dovute a parassiti e a batteri (soprattutto sifilide, lebbra e tubercolosi, ma anche polmonite, infezioni ecc.) è stata profondamente influenzata dalla scoperta degli antibiotici. Poi, con l’evolversi della civiltà, sono aumentate le patologie oncologiche e le malattie psichiche. Questi due tipi di malattie si differenziano dalle precedenti in quanto non sono contagiose ed è stato necessario mettere a punto terapie più aggressive per combatterne la diffusione (chemioterapia antitumorale e radioterapia per le prime, neurolettici e psicotropi per le seconde).
La fine del secolo ha visto manifestarsi nuove malattie legate ai virus e, contemporaneamente, altre definite “di sistema”, cioè le malattie autoimmuni; le une sono verosimilmente legate alle altre. Un simile stato di cose non può che indicare un abbassamento del potere immunitario.
Nonostante i farmaci siano stati molto efficaci, quasi radicali, per le malattie infettive, nel caso del cancro e delle malattie psichiche i risultati hanno lasciato molto a desiderare e le terapie si sono dimostrate molto spesso solo palliative, cioè incapaci di risolvere la malattia o quanto meno di curarla efficacemente. È come se le cure, oggi, fossero insufficienti, incomplete! E pare sia anche necessario far ricorso alle capacità di guarigione del proprio organismo attraverso l’intermediazione dei trattamenti cosiddetti immuno modulatori, forse in grado di stimolarne le forze. Tuttavia, per far questo è necessario che l’organismo ritrovi dentro di sé la capacità di rispondere alle sollecitazioni immunitarie delle cure. Ora, la maggior parte di noi possiede un organismo incapace di rispondere immediatamente e con precisione a un qualsiasi stimolo che faccia appello alle sue forze. Spesso, in caso di patologie gravi e croniche, individuare soltanto la malattia senza tenere conto dell’organismo nella sua interezza non porta a risultati molto positivi.
Ma quale cura sarà mai possibile contro radiazioni, uso incontrollato della chimica e vere e proprie armi di distruzione di massa come l’intossicazione e l’inquinamento?
I soldi senza salute non sono niente.Con gratitudine per questa meravigliosa vita, mi auguro che ognuno di noi faccia il possibile per limitare i danni e lasciare questo mondo in condizioni migliori di quelle attuali. Questo volume vuole essere un contributo in tal senso.
Ricordiamoci che la vita senza cuore e amore non ha senso. È la bontà d’animo che rende “grande” un uomo……
La modulazione fisiologica d’ossigeno on demand.L’ultima sfida della nutraceutica BASI SCIENTIFICHE ED ESPERIENZE CLINICHE
EDRA EDIZIONI
A cura di
Eugenio Luigi Iorio
Pier Antonio Bacci, Serafina Battistelli, Serena Benedetti, Franco Canestrari, Simona Catalani, Rossella Galati, Mauro Mario Mariani, Francesco Marotta, Luigi Maselli, Mauro Miceli, Barbara Nuvoli, Francesco Palma, Raimondo Pische, Massimo Spattini, Luca Speciani, Sergio Stagnaro, Sante Guido Zanella.