La mia lettera d’amore a chi soffre d’ansia
In Italia sono ben 6 milioni le persone che soffrono d’ansia (!)
E per esperienza, ti dico che spesso chi è ansioso ha anche una sensibilità superiore alla media.
Da persona sensibile, ti dico che non è colpa nostra…
Quindi che ne pensi, non è arrivato il momento di capire come gestire l’ansia in modo tale da vivere un 2022 ricco di serenità, soddisfazioni e gioia? 🙂
Andiamo con ordine:
perché arriva l’ansia? E perché sembra difficile mandarla via?
L’ansia generalizzata è un malessere psico-fisico derivante da un costante stato di allerta/tragedia per il futuro, per il lavoro, le scadenze, la salute, la famiglia, le relazioni, la quotidianità…
Una preoccupazione costante, di sottofondo, spesso accompagnata da stanchezza, insonnia, problemi di concentrazione, dovuti al flusso continuo di pensieri che assorbono la nostra attenzione.
La persona ansiosa percepisce se stessa come vulnerabile, troppo sensibile appunto, e il mondo come pericoloso.
E purtroppo nel tentativo di stare più tranquilla, mette in atto comportamenti che tengono in vita l’ansia e la alimentano!
Ad esempio, ti è mai capitato di seguire il suggerimento di rilassarti in un momento d’ansia?
Del tipo…
– Calmati
Assurdo! Per la persona ansiosa, rilassarsi (= abbassare la guardia) è un comportamento da incoscienti! Perché il pericolo o quello che teme, potrebbero coglierla di sorpresa in qualunque momento.
Stando sempre in allerta invece la persona ansiosa si illude di poter avere un maggiore controllo, di essere più preparata a qualunque evenienza, di poter prevedere e prevenire.
Quindi paradossalmente stare rilassati o controllare il respiro la fa sentire più vulnerabile, mentre stare sempre in ansia, la fa sentire più sicura.
Ma solo in apparenza…
Perché per stare in allerta, il pensiero deve essere sempre all’opera, non può smettere di rimuginare, controllare, preoccuparsi.
Quando la persona ansiosa prova a distrarsi, a farsi rassicurare dagli altri, a evitare i notiziari, a evitare di incontrare certe persone… purtroppo il tentativo alimenterà e rinforzerà soltanto il disturbo d’ansia generalizzato 🙁
Quindi come se ne esce Terenzio?
Ti ringrazio per la domanda, bella domanda 🙂
Agendo alla fonte, modificando il modo di percepire ciò che genera ansia.
E ci sono 2 condizioni psico-fisiche che favoriscono l’ansia generalizzata: lo stress prolungato e il cattivo umore.
Quando sei di malumore – lo abbiamo visto al webinar gratuito dell’altra sera – la percezione è ristretta sul potenziale pericolo e non vedi vie di uscite, sviluppando senso di impotenza.
Quando lo stress è una reazione di allerta rispetto ad un potenziale pericolo, favorisce ancora di più pensieri negativi e focalizzati su ciò di cui non abbiamo il controllo, creando ansia.
Quando sai trasformare lo stress da minaccia in sfida, invece si riesce a cambiare la percezione di ansia e di conseguenza a sentirsi più coraggiosi e sereni:
— dal vedere una situazione come minacciosa al vederla come sfidante;
— dal dover reggere l’ennesimo peso e ostacolo, all’occasione per dare il meglio di sé
— dall’attesa di catastrofi al prepararsi, rinforzarsi, aggiornarsi per affrontare i problemi nel momento in cui si presentano 🙂
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Buona settimana e Ad Maiora!