Pensieri: errore n°4
Ho bisogno di parlarne, ho solo bisogno di parlarne con qualcuno, se no impazzisco.
Ti è mai capitato di dire o sentire questa frase?
Ecco, è l’errore di cui parliamo oggi con l’articolo di questo mini-corso gratuito sugli errori nella gestione dei pensieri negativi.
Intanto se hai perso o vuoi rileggere le prime 3 puntate, le trovi tutte QUI.
#Errore4: parlarne
Perché parlarne è un errore? Non è meglio liberarsi da un peso, sfogarsi, aprirsi?
Dipende con chi lo fai e quanto lo fai.
Ti ricordo qual è il punto chiave del precedente articolo:
Per cambiare pensieri,
occorre cambiare il modo di sentire
e percepire gli eventi esterni.
Le parole impattano notevolmente sul modo di percepire e sentire le cose.
Facciamo un esempio concreto:
devi iniziare a parlare ad alcune persone e una di loro esordisce con
– sei proprio un’incapace!
Bene, cioè male, perché la semplice parola “incapace”, cosa innesca in te? Un meccanismo di difesa, una sensazione di delusione, di ingiustizia, di insicurezza.
Una semplice parola, forse ha fatto crollare la tua motivazione,
probabilmente ha fatto crollare il tuo castello di sicurezza,
sicuramente ha fatto crollare il tuo buon umore e le tue buone intenzioni, vero?
Questo avviene perché le parole influenzano come percepiamo e reagiamo agli eventi.
Quindi parlare con amici, conoscenti, persone del web dei nostri problemi, ripetendo certe parole, certe frasi, certe convinzioni, farà modificare il nostro modo di percepire-reagire-pensare?
No. Anzi, darà concretezza alle nostre paure, alle nostre preoccupazioni, alle nostre angosce. Le renderà reali.
Quindi più ne parlo e per assurdo, peggio è.
Anche perché, se la soluzione fosse parlarne spesso e con diverse persone – che NON sono psicologi/terapeuti/coach – come mai ci sono sempre più persone che NON riescono a gestire i propri pensieri negativi?
Basterebbe parlarne, sfogarsi, aprirsi per risolvere, e invece…
Ci vediamo con il prossimo errore e una sorpresa per mercoledì 10 Novembre alle ore 21, segnati questa data/orario 😉
Ad maiora!